Riproduci video

Martina una sera a cena da lei mi fa:

 

“L’altra notte ho sognato che venivi con una delle tue campane in cui avevi fatto me e Santiago (il suo cane) al mare, ed io ti dicevo

– Ma come facevi a sapere che il mare è proprio il mio posto preferito??-

Allora ti volevo chiedere se me la puoi fare davvero la campana che ho sognato!”

 

 

Abbiamo deciso che ci saremmo sentite con calma per realizzarla in un momento di lavoro tranquillo, ma evidentemente il sogno di Martina non era così che si sarebbe dovuto realizzare.

 

Mi scrisse infatti tempo dopo Salvatore, il fidanzato, per dirmi che si stava avvicinando il suo compleanno e che avrebbe voluto farle una sorpresa regalandogliela lui.

 

 

Sono seguiti scambi furtivi di bozze e di foto in cui cercavamo di capire i rapporti di altezza tra cane e padrona da seduti (giacchè Santiago è un bel cagnolone con un testone importante e senza le giuste proporzioni rischiava di somigliare più ad un orso), di Martina col cappello di paglia, di Santiago seduto dritto da davanti col gocciolone di saliva per il premietto che gli veniva mostrato… non senza rischiare ovviamente di risultare quantomeno sospetti ma riuscendo nell’impresa di mantenere il segreto.

Le sfide da affrontare per questo lavoro sono state sostanzialmente due:

rendere visibili i tratti di un cane completamente nero ma ricco di dettagli, e… la dimensione dell’ombrellone!

Essendo prevista un’inarcatura delle vele davvero poco accentuata, mi ostinavo a tagliarlo di un diametro solo qualche millimetro più grande della zona che volevo ricoprisse, anche perchè – essendoci le onde ad occupare una parte di pavimento – non avrei potuto puntarlo esattamente al centro della composizione e rischiavo che uscisse fuori dal perimetro stabilito dalla campana.

Risultato: l’ho rifatto ben quattro volte prima di trovare quello che avesse sia la proporzione giusta coi personaggi, sia il massimo dell’ingombro consentito dallo spazio a disposizione.

Per dare tridimensionalità a Santiago, invece, ho utilizzato carte di neri differenti e diverse finiture: un nero profondo, un nero freddo, un nero desaturato, superficie liscia, ruvida, vergata…

Altra piccola sfida sono stati, in realtà, gli occhiali da sole: per realizzare una montatura così incredibilmente sottile ho scelto una carta riciclata, perchè la sua pasta meno fibrosa diminuiva parecchio il rischio di strappi durante il taglio con il plotter a lama.

Le onde del mare sono state senza dubbio la parte più divertente, in cui mi sono sbizarrita ad accostare sfumature, trasparenze, ed una carta vergata sottilissima per la schiuma bianca e leggera.

Infine una allegra ma elegante borsa a righe – che inizialmente non era prevista – ha aiutato a completare la composizione.

 

Ovviamente ho ricevuto una testimonianza video del momento in cui Martina l’ha ricevuto a colazione, ma resterà una piccola gioia privata ed una personale ricompensa per il trasporto e l’attenzione con cui ho amato ogni singolo dettaglio di questo piccolo viaggio.

 

Vi lascio alla visione del video, se non l’avete già fatto, e chiedo scusa se a volte devo scegliere tra vedere io ed inquadrare quello che sto facendo col telefono, magari un giorno troverò il modo!

 

Grazie come sempre di avermi letto fino a qui,

con affetto

Noemi

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