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“Fa bene”, potrei dire provocatoriamente, ma giusto per farsi una risata perché ovviamente non è esattamente così che stanno le cose.

Un designer non è un artista perché il suo compito è innanzitutto quello di comprendere le necessità del suo cliente e trovarvi una soluzione tecnica, creativa ed estetica (mentre l’artista deve potersi esprimere liberamente), ma non è nemmeno il mero esecutore di una specifica richiesta, come potrebbe essere ad esempio uno stampatore* o un muratore, che avranno il compito di suggerire le migliori soluzioni tecniche ma non entrano più di tanto nel merito del progetto e della sua estetica.

*Il campo della stampa è vario e ci sono tipografi/artisti o tipografi/designer, noi qui ci riferiamo al solo servizio di stampa su commissione

Il designer è quindi un professionista al servizio del cliente, ma con una propria estetica precisa (soprattutto se è molto bravo) ed un proprio stile riconoscibile. Inoltre ha affrontato degli studi tecnici che garantiscono delle competenze di cui il cliente può far tesoro, e maturato un’esperienza che spesso è il vero valore aggiunto del suo lavoro ed il vero motivo per cui viene giustamente pagato.

Per questo motivo un designer dovrebbe essere scelto per quello che professionalmente è, e non a prescindere da quello che il cliente vorrebbe realizzare. Mi spiego:

“Vorrei utilizzare dei colori molto fluo”, “Vorrei le immagini di questo famoso cartone animato” oppure “vorrei questa foto come sfondo dei testi nella partecipazione”, o anche “vorrei uno stile fantasy con le pergamene arrotolate” sono richieste che in alcuni casi non hanno nulla di sbagliato di per sé, in altri sono tecnicamente non professionali ed in entrambe le situazioni mi troverei personalmente a doverle declinare (approfondiremo in futuro quali richieste sono tecnicamente sbagliate e perché).

La mia visione ed il mio stile hanno dei confini che non sono limiti ma garanzie, perché un progetto che non è nelle mie corde non sarà mai della stessa qualità di quelli che invece mi rispecchiano ed in cui sono forte ottenendo i risultati migliori. Questo comprende anche il rispetto di uno standard di qualità e di alcune regole fondamentali, che possono essere dettate da delle scelte precise, ma più frequentemente sono importantissime per la leggibilità, l’armonia e la resa finale del lavoro.

“É sempre lavoro, che ti importa?” Obiezione tipica che mette in crisi ogni giovane designer agli esordi e che MAI, in nessun caso dovrebbe stare a sentire.

Se il vero valore del proprio lavoro consiste nella propria professionalità ed anche personalità, non ha senso fare un cattivo prodotto o snaturarsi soltanto per incassare o non scontentare il cliente. Impedirebbe il formarsi di una propria identità, ed un motivo sensato per cui qualcuno si dovrebbe rivolgere a lui/lei e non a chiunque altro.

Questo vuol dire che non tutti i designer, seppur bravi nel proprio lavoro, sono adatti a realizzare quello di cui abbiamo bisogno ed è necessario imparare a capire come individuare la persona più adatta a cui rivolgersi ed alle cui competenze affidarsi scoprendo soluzioni a cui magari non avremmo pensato, e sedando giusto un po’ la tentazione di cadere in eventuali manie di controllo.

“Ok ma io ho già un’idea molto precisa ed ho bisogno soltanto di qualcuno che me la realizzi” Sacrosanto, quindi non ti serve un designer ma un esecutore.

Normalmente le tipografie hanno a disposizione personale in grado di comporre tramite programmi di grafica degli elaborati sotto precisa indicazione del committente (spero non serva specificare che in ogni caso è buona norma presentare il proprio progetto domandando in che maniera il professionista potrebbe aiutarci a realizzarlo, e non pretendere che vengano eseguiti degli ordini arbitrari), oppure esistono persone creative che, pur non avendo una formazione specifica in design, realizzano elaborati di vario genere magari utilizzando modelli trovati in rete o replicando progetti da immagini fornite.

Ad un occhio inesperto potrebbe sembrare lo stesso lavoro, soprattutto nel caso in cui vengano – ad esempio – utilizzati gli stessi programmi di grafica, ma basterà approfondire un pochino la propria conoscenza per imparare a distinguere in maniera netta i due ambiti distinti e separati.

Ricapitolando:

  • Non tutti i designer, seppur bravi, sono adatti a realizzare quello che stiamo cercando.
  • Quando ci si affida ad un professionista è molto più importante quello che la sua competenza può dire a noi piuttosto che quello che noi vogliamo dirgli di fare.
  • Se cerchiamo qualcuno che esegua un nostro progetto già pronto e preciso quello che ci serve non è un designer.

 

La ricerca del giusto professionista ti sembra ancora complessa e nebulosa?

Hai avuto pessime esperienze e vorresti capire come evitare di ripeterle?

È normale: il campo è vasto e spesso difficile da decifrare per chi vi si avvicina per la prima volta.  È per questo che ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza personale e professionale,  

perciò ne parleremo in maniera più approfondita – cercando di chiarire tutti i punti – nell’articolo del blog del mese prossimo,

mi raccomando non te lo perdere!

 

 

Autrice: Noemi Saviano

Foto di Noemi Saviano

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