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Ho trascorso alcuni giorni a zonzo tra Milano e Torino, a cavallo dell’anno nuovo, ed in maniera del tutto inaspettata si sono attivate nella mia testa una serie di riflessioni che poco avevano a che fare con le mie passeggiate da turista, ma tanto invece con i miei obiettivi, desideri e bisogni umani.

Devo premettere che ero già stata più volte in entrambe le città, e che Torino occupa ormai da anni un posto speciale nel mio cuore, ma respirare quell’aria nuova in un momento in cui sembra che nulla cambi davvero, ammirare tanta bellezza dopo tanto tempo trascorso a dimenticare cosa ci sia fuori da casa e dal laboratorio, condividere pensieri con persone nuove o che non vedevo da tempo, ha attivato scintille inaspettate che al mio ritorno ho iniziato ad elaborare, cercando di trarne azioni concrete. 

Oltre alle decisioni di cui ho già parlato recentemente in un post su Instagram ed approfondito nelle storie  (cioè quella di ridurre le ore di apertura del laboratorio ed il tempo che trascorro sui social, non perché non mi piaccia o non mi serva fare entrambe le cose ma perché al contrario, tendo a farlo in maniera troppo totalizzante ma dispersiva) ho iniziato a mettere semplicemente una dietro l’altra una serie di azioni che possano aiutarmi a dirigermi nella direzione che ho individuato, intersecando la vita di ora con la realtà dei luoghi che mi avevano ispirato… ed ecco qua: mi sono ritrovata davanti a quella che non è una lista di buoni propositi, ma un programma di azioni che ho tutta l’intenzione di compiere e che mirano ad un cambiamento.

Una visione nuova.

Scrivere buoni propositi mi ha sempre fatto sentire come le miss che dichiarano di sognare la pace nel mondo: tutto molto bello, ma non ci credo nemmeno io, almeno non fino in fondo. Trovo che la differenza tra un proposito ed un obiettivo stia nella convinzione che si impiega nel prefiggerselo, e nella precisione con cui lo si colloca nel tempo e nello spazio.

Mi sono domandata “come posso realizzare questa cosa?”. Che sia una collaborazione con attività che stimo, o percepire ad un livello più alto il lavoro che svolgo, o includere nella mia quotidianità cose e posti che amo, o avere maggiore controllo sulla mia routine, ho semplicemente smesso di relegare questi pensieri ad un nebuloso mondo dei sogni, o di farmi frenare dal momento difficile che stiamo attraversando, ed ho iniziato a pensare: “e se dovessi realizzarlo cosa dovrei fare?”

Ho scoperto che sono tutte cose che posso quantomeno tentare, ed è già tutto quello che mi serve sapere.

Non voglio entrare nello specifico perchè molte di queste iniziative non dipenderanno totalmente da me e come sempre voglio lasciare al futuro la libertà di compiersi a prescindere da quelli che sono i miei programmi, perciò quel che sarà sarà.

Nel frattempo ogni obiettivo ha fatto saltare fuori tutta una serie di buone abitudini e di conseguenze positive che si rendono necessarie o finalmente possibili, tipo: riducendo l’orario di lavoro smetto di disperdere concentrazione e focalizzo le cose mirate in un momento preciso della giornata. Questo mi permette anche di avere uno slot di tempo disponibile per seguire i corsi che ho acquistato a Novembre scorso, e mi richiede necessariamente una maggior pianificazione della mia giornata, concedendomi anche di staccare la mente e raggiungere quel riposo la cui assenza durante l’anno scorso stava quasi per uccidermi oltre a minare l’esito di tutte le mie iniziative. Tutto ciò è soprattutto possibile eliminando le ore di scroll incontrollato del feed di Instagram a tutte le ore del giorno.

Scrivere: 1) riposare di più, 2) pianificare meglio, 3) seguire i corsi che ho acquistato… non è la stessa cosa e non mi è mai servito davvero.

 

                     

Perciò, niente buoni propositi per quest’anno ma solo obiettivi fattibili ed idee chiare su come avvicinarli , ma soprattutto voglio concendermi il lusso di tentare davvero ed in piena serenità, senza auto sabotaggi e ansia da prestazione.

Se il 2021 è stato l’anno delle grandi rivoluzioni a caro prezzo, il 2022 attualmente appare come una mappa a matita: con la direzione impostata ma anche con il permesso di deviazione.

 

 

 

Autrice: Noemi Saviano

Foto di Noemi Saviano

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